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Il Numero Verde 'Oltre il Carcere' tra le buone prassi citate da Amnesty International

Tutti i giorni, dal 10 aprile al 29 maggio, gli attivisti della Task Force Osservatori di Amnesty International hanno consultato testate giornalistiche, portali d’informazione e canali di comunicazione di enti pubblici e hanno ascoltato associazioni e testimonianze per valutare l’impatto diretto e indiretto della pandemia sui diritti e le libertà degli individui.
I risultati del lavoro della task force sono stati inclusi nel rapporto di Amnesty “Fase 1 – L’attuazione delle misure di lockdown in Italia durante la pandemia, tra discriminazioni e buone prassi” pubblicato oggi in occasione in della consegna delle firme dell’appello #Nessunoescluso al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, con cui i firmatari chiedono al capo del governo di garantire a ogni persona «il pieno godimento dei diritti umani durante la pandemia, in applicazione del principio di non discriminazione, senza lasciare indietro nessuno».
Nel rapporto si segnalano sia criticità, sia casi in cui le istituzioni hanno saputo dare una risposta efficace ai cittadini, con particolare attenzione ai bisogni di quelli più vulnerabili.

Tra le buone prassi nel rapporto si evidenzia la creazione del Polo Industriale per la produzione di mascherine nelle carceri italiane coinvolte nel progetto #Ricuciamo. Nata dall’intesa tra Domenico Arcuri, Commissario straordinario di governo per l’emergenza Covid-19, e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, l’iniziativa è stata avviata il 26 maggio e ha creato dei poli produttivi industriali all’interno degli istituti penitenziari di Rebibbia, Salerno e Bollate con circa 320 detenuti occupati.
Nel documento di Amnesty International si citano altre iniziative promosse in carcere durante la pandemia, come le raccolte fondi attivate in diversi istituti penitenziari e il numero verde Oltre il carcere, a disposizione delle famiglie dei detenuti, attivato a Roma (e da pochi giorni anche in Abruzzo) dall’associazione “Isola Solidale”.
“Le istituzioni devono trasformare questa esperienza in un’opportunità di cambiamento – ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia – trovando soluzioni a quei problemi che la pandemia ci ha costretto a guardare in faccia e prendendo a modello quanto di positivo è stato costruito”.