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Garante dei detenuti: grave lo stop alla Camera ai decreti di riforma delle carceri

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma, ha appreso con "vivo stupore" che la Commissione speciale della Camera non ha incluso nell’ordine del giorno dei provvedimenti che richiedono urgente considerazione quelli relativi all’esecuzione penale.

"Si tratta di provvedimenti a lungo discussi, per più di due anni e con un largo coinvolgimento di operatori e analisti del settore, forze intellettuali, sociali, nonché ovviamente dei membri del Parlamento della XVII legislatura - ricorda una nota del Garante - che hanno approvato un testo di Legge delega fedelmente ripreso e a volte anche in modo più ristrettivo dai decreti che attendono l’ultimo formale passaggio". "Negare un passaggio meramente consultivo finale, che non prevede possibilità di intervento di merito, denota una disattenzione grave - denuncia Palma - rispetto all’ampio mondo di coloro che tale provvedimento da tempo attendono: non si tratta soltanto delle persone in esecuzione penale, si tratta anche di giuristi, magistrati, avvocati, direttori degli Istituti, operatori penitenziari di molteplice profilo che hanno dedicato nel tempo intelligenza ed energia nel proporre le linee per una esecuzione penale corrispondente in modo chiaro alla previsione costituzionale".

"Significa - spiega il Garante - non considerare che proprio tale processo di coinvolgimento e previsione normativa ha determinato una nuova fiducia dell’Europa che, partendo da una prospettiva di sanzione nel 2013 per condizioni detentive irrispettose della dignità della persona, è giunta a riconoscere i passi che l’Italia ha compiuto per sanare tale grave criticità. Con il rischio che si possa riaprire la questione ora che il Parlamento manda un segnale di non volontà di proseguire tale percorso". Il Garante, conclude la nota, "si rivolge al presidente della Camera, con il quale ha condiviso momenti di discussione proprio all’interno del Carcere di Rebibbia nel corso dell’anno passato, affinché le forze politiche siano invitate a rivedere l’ordine del giorno della Commissione speciale e a dare la possibilità che l’ultima tappa per l’adozione del provvedimento sia compiuta".