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Consegnato al vincitore la seconda edizione del premio 'Sulle Ali Della Libertà'

Questa mattina, presso la Casa di Reclusione di Rossano, contrada Ciminata snc  (ROSSANO), si è tenuta la cerimonia di consegna della II edizione del premio nazionale "Sulle ali della libertà" al detenuto Francesco Argenteri, che si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento con la tesi di laurea «La sfera pubblica: il carcere come progetto sociale».
 
Erano presenti alla cerimonia MONS. GIUSEPPE SATRIANO, arcivescovo di Rossano-Cariati, MARIA LUISA MENDICINO, direttrice della Casa di reclusione di Rossano, ALESSANDRO PINNA, presidente dell'Isola Solidale ente promotore del premio, FRANCO SEMPRINI, direttore produzione RAI e membro della commissione giudicatrice del premio, MARIA PERLUIGI, funzionario statale e membro della commissione giudicatrice del premio.
 
Il premio "Sulle ali della libertà" è promosso e ideato dall'Associazione Isola Solidale (in collaborazione con Agenzia Comunicatio) che a Roma, da oltre 50 anni, accoglie i detenuti (grazie alle leggi 266/91, 460/97 e 328/2000) che hanno commesso reati per i quali sono state condannate, che si trovano agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, giunte a fine pena, si ritrovano prive di riferimenti familiari e in stato di difficoltà economica.
Il premio consiste in un buono per l'acquisto di libri pari a 1000€ (mille).
 
L'iniziativa – che ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la MEDAGLIA DI RAPPRESENTANZA, riconoscimento che viene attribuita a iniziative ritenute di particolare interesse culturale, scientifico, artistico, sportivo o sociale – è patrocinata dal Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, dal Ministero della Giustizia, Ministero degli Interni, dal Ministero della Salute, dalla Regione Lazio, dalla Comunità Ebraica di Roma, da Roma Capitale, dalle ACLI di Roma, da Co.N.O.S.C.I. (Coordinamento nazionale degli Operatori per la Salute nelle Carceri Italiane), dalla Fondazione Ozanam, dall'associazione Antigone e da FIDU (Federazione Italiana Diritti Umani).
 
«L’anno scorso – dichiara Alessandro Pinna, presidente dell’Isola Solidale – il vincitore della prima edizione ricevendo il premio ha sottolineato che “la cultura rende liberi”. È per questo che abbiamo scelto di proseguire con questa nostra iniziativa e intendiamo farlo ancora per tanti anni. Se i detenuti potessero trascorrere il tempo del carcere a formarsi e a studiare per prendere un titolo di studio, sicuramente uscirebbero più facilmente da quei circuiti che li hanno portati a delinquere».