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In carceri italiane 19.754 detenuti stranieri, aumentati rispetto al 2016

Al 31 dicembre 2017 la popolazione carceraria conta 19.745 detenuti stranieri tra imputati, condannati e internati. Rispetto allo stesso periodo del 2016, quando gli immigrati erano 18.621, si registra un incremento del +6%. Rimane inalterata, tuttavia, l’incidenza della componente estera sul dato complessivo della popolazione carceraria, a distanza di dodici mesi ancora ferma al 34%. Sono i dati del Rapporto Caritas-Migrantes pubblicato oggi. Per quanto riguarda le aree geografiche di provenienza, negli istituti di pena prevale la componente africana, che da sola rappresenta la metà dei detenuti stranieri, con 9.979 persone (il 50,5%). I detenuti nordafricani rappresentano il 71% della componente africana e circa il 35% della popolazione straniera nelle carceri italiane. Il continente europeo è invece rappresentato da 7.287 persone, pari al 36,9% dei carcerati di origine straniera. Il dettaglio delle nazioni vede il Marocco confermarsi come il Paese maggiormente presente, con 3.703 detenuti (il 18,7%), seguito dall’Albania (2.598 persone, pari al 13,1%) e, di poco distanziata, dalla Romania (2.588 persone, pari al 13,1%). La componente immigrata è nettamente più giovane rispetto a quella italiana. Il detenuto straniero tipo è un uomo, è sposato e ha meno di 40 anni. La stragrande maggioranza della popolazione carceraria straniera è composta da detenuti di sesso maschile (18.844, pari al 95,5%), a fronte di 901 detenute (appena il 4,5%). Per le detenute occorre segnalare il preoccupante aumento di bambini al seguito. In termini generali, sono 56 i bambini presenti accanto a 51 donne detenute. Di questi, i bambini stranieri in carcere sono 30 (pari al 58%) al seguito di 33 detenute straniere. Dei 20.313 minori e giovani adulti presi in carico nel 2017 dagli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM), gli stranieri sono 5.302 (26%), di cui 4.604 ragazzi (86%) e 698 ragazze (14%). Nella tipologia dei delitti commessi dagli stranieri prevalgono i reati contro il patrimonio (9.222), seguiti dai reati in materia di stupefacenti (7.430), contro la persona (7.151), contro la pubblica amministrazione (3.061) e contro la fede pubblica (1.630). I dati mostrano come, a parità di reato, gli italiani entrano meno facilmente in carcere rispetto agli stranieri, i quali beneficiano in maniera difforme delle misure alternative per l’espiazione della pena, a cominciare dall’esecuzione della pena presso il domicilio.